…è il giorno più brutto di tutta la preparazione; o meglio, i due giorni prima della gara sono i più brutti. E vi spiego perché. Di solito, l’ultimo allenamento “serio” (di qualità) lo faccio tre o quattro giorni prima, variazioni sui 500 o sui 1000, senza grosso stress, seguendo le sensazioni e cercando la massima facilità di corsa. Questo allenamento mi passa in fretta, fare un’oretta variata è cosa facile.
Gli ultimi due giorni invece sono eterni. Se sto bene ho voglia di correre, di andare su qualche cima, di stare in giro diverse ore sfruttando le belle e lunghe giornate; di aspettare il tramonto e scendere con l’imbrunire. Invece, la logica (e la fisiologia) dicono che è meglio riposare, fare il carico di carboidrati, correre giusto per tenere sveglia la gamba… Quindi faccio una o due sedute di 30-40′ con qualche allungo, ma non me le godo. Mi sento quasi obbligato a dover correre così poco, e quindi vado malvolentieri.
In particolare l’ultimo giorno per me è bruttissimo; cerco di idratarmi bene, di mangiar bene (non solo l’ultimo giorno, sia chiaro), di riposare; poi mi accorgo che ho bevuto troppo, che ho mangiato troppi carboidrati e ho paura di sentirmi pesante, che ho dormito un’ora al pomeriggio e la sera fatico ad addormentarmi. Se vado a correre sento tutti i dolori del mondo, le gambe non girano mai e le sensazioni sono quasi sempre pessime. Una volta, da qualche parte, avevo letto un’intervista a Stefano Baldini che aveva detto “…le gare migliori le ho fatte quando alla vigilia, correndo, avevo brutte sensazioni…” (il senso della frase era questo). Ora, con le dovute proporzioni, spero proprio sia così, perché altrimenti sabato soffrirò parecchio.
Insomma, la vigilia è stressante, c’è poco da discutere, e non la vivo bene perché mi innervosice e mi fa solo sperare che passi in fretta! Quando poi mi addormento, se riesco a dormir bene, la notte passa veloce e resta da far passare solo le prime ore della mattina, fino alla partenza. Poi magicamente passa tutto. Niente più dolori, niente più gambe pesanti, niente più noia e nervosismo… solo voglia di giocarmela e divertirmi! E di arrivare all’arrivo e bere una birra per scaricare le ultime tensioni!